2016
30
Set

Memorizzare? No...tanto c'e' google!

Pubblicato in Rubrica Riposo a Settembre 2016 dalla redazione Marion

Non memorizziamo più grazie alla comodità di google

Non ricordi un numero di telefono? Hai dei dubbi su dove si trova una città? Non ricordi la ricetta di quel dolce che ti piace tanto e che hai fatto un po' di tempo fa? Nessun problema: c'è Google. Ormai sempre più spesso le risposte ai tuoi interrogativi ti vengono date dalla rete... Vivi online!
Certo per chi ha qualche anno in più, rispetto a chi è nato con la tecnologia, è difficile accettare questo notevole cambiamento e accettare l'idea di trovare più frequentemente gli amici in chat o sui social network come Facebook, piuttosto che al bar o durante la passeggiata sul corso. Senza dubbio internet ha aperto orizzonti fino a ieri impensabili ed è di grande aiuto in diverse aree. Ti permette di risparmiare tempo prezioso e ti tiene costantemente informato.
Ma un uso eccessivo della rete cosa comporta a livello cognitivo?


La tendenza a fare affidamento sugli strumenti online per il recupero di ogni tipo di informazione sta aumentando tra le persone di tutto il mondo, senza grosse distinzioni di età.
Quanto più usiamo la rete per trovare informazioni e contrastare i dati, tante meno probabilità avremo di usare la nostra memoria, anche quando si tratta di domande banali di cui già conosciamo la risposta o possiamo trovarla applicando la logica.
Rischiamo di perdere la capacità di rivolgere l’attenzione al mondo reale che sta al di là dello schermo, di non coglierne la complessità.
Invece di cercare di capire e memorizzare le informazioni è come se ci affidassimo a una sorta di “hard disk esterno”. Ormai sai che ciò che trovi sarà disponibile in qualsiasi momento e allora perchè sforzarti di memorizzare ciò che leggi?
Il problema è che la memoria a breve e a lungo termine sono capacità che devono venire continuamente esercitate o termineranno deteriorandosi. Se ti affidi ad un “hard disk esterno” la tua capacità di ricordare informazioni si ridurrà sempre di più, e ciò può aprire le porte alle malattie neurodegenerative. La memoria a breve termine, per esempio, è di fondamentale importanza per il pensiero. La memoria a lungo termine è essenziale per conservare la nostra identità.


Pancake people

Secondo Nicholas Carr, scrittore di fama mondiale, internet ci porta ad avere una vita “troppo comoda”, basta un click su un link e si arriva dove si vuole.
Dice Carr sulla rivista The Atlantic: “Internet offre opportunità straordinarie di accesso a nuove informazioni, ma ha un costo sociale e culturale troppo alto: insieme alla lettura, trasforma il nostro modo di analizzare le cose, i meccanismi dell’apprendimento.
Passando dalla pagina di carta allo schermo perdiamo la capacità di concentrazione, sviluppiamo un modo di ragionare più superficiale, diventiamo dei pancake people: larghi e sottili come una frittella perché, saltando continuamente da un pezzo d’informazione all’altra grazie ai link, arriviamo ovunque vogliamo, ma al tempo stesso perdiamo spessore perché non abbiamo più tempo per riflettere, contemplare”.


Come aiutare la memoria

E allora cosa fare per evitare che la tua memoria venga meno?
Sicuramente, come prima cosa, l'utilizzo ponderato di smartphone, tablet e computer per reperire informazioni sarebbe un primo passo per far sì che la tua memoria ti ringrazi!
In secondo luogo, condurre una vita sana potrebbe essere notevolmente di aiuto.
È dimostrato: l’esercizio fisico migliora la memoria perché aiuta la sopravvivenza dei neuroni e facilita la formazione di nuovi ricordi, apportando il giusto afflusso di sangue e ossigeno al cervello.
Non solo, i benefici aumentano seguendo una dieta corretta, ricca di frutta e verdura.
Grassi e calorie in eccesso sono invece dannosi: grassi saturi e colesterolo, addirittura, sono particolarmente rischiosi per l’insorgenza dell’Alzheimer.
In terzo luogo, e non meno importante, dormire bene e la giusta quantità di ore, oltre a migliorare la qualità della tua vita, migliorerebbe anche la tua memoria.

La scarsa qualità del sonno, infatti, impedirebbe lo svolgimento del processo di trasferimento dei ricordi dall’ippocampo alla corteccia prefrontale. Le memorie, così bloccate nell’ippocampo, verrebbero sovrascritte da quelle nuove, facendo perdere per sempre le precedenti.
E' per questo che è importante scegliere un materasso idoneo alle proprie caratteristiche fisiologiche! Scegliere un materasso Marion significa non avere problemi di postura notturna, di compressioni articolari e indolenzimenti al risveglio e, sopratutto, significa non compromettere il tuo riposo e di conseguenza anche le capacità della tua memoria.