Molti esperti in fatto obesità negli Stati Uniti sono concordi nell'attribuire alla mancanza di sonno una delle cause dell'obesità. Secondo uno studio, condotto da Steven Heymsfield, del St-Luke's-Roosevelt Hospital di New York e della Columbia University, le persone che dormono meno di quattro ore a notte hanno il 73% di rischi in più di ingrassare rispetto a coloro che dormono tra le sette e le nove ore a notte.
Coloro che, invece, dormono cinque o sei ore in media ogni notte, hanno rispettivamente il 50% ed il 23% più rischi di diventare obesi.

Il risultato, apparentemente paradossale, è che il sonno può diminuire i rischi di diventare obesi anche se quando ci si riposa si bruciano meno calorie. Chi dorme meno di quattro ore a notte ha il 73% di rischi in più di ingrassare rispetto a coloro che dormono tra le sette e le nove ore a notteL'effetto di una privazione cronica del sonno sull'organismo è ciò che fa la differenza in fatto di obesità. Ad essere compromessi sono i circuiti nervosi che controllano l'alimentazione.

La privazione del sonno fa abbassare il livello della leptina, una proteina presente nel sangue preposta al controllo dell'appetito che sembra influire sul modo in cui il cervello reagisce quando il corpo ha assunto cibo a sufficienza. E' lei che da il senso di sazietà. La privazione del sonno, al contrario, aumenta il livello di un ormone, la grelina, che contribuisce ad aumentare l'appetito.

Tra i motivi per i quali gli americani sono obesi potrebbe dunque esserci anche il fattore sonno: essi dormono in media soltanto sei ore o poco più a notte.

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