![Dormire fuori casa non è per tutti così semplice](../images/news-offerte/prima-notte-fuori-casa1.jpg)
Finalmente in vacanza! Sole, mare, relax e divertimento ma, quando arriva sera e ti accingi a cadere nelle braccia di Morfeo in una splendida camera d'albergo, dotata di ogni comfort, la situazione è sempre la stessa. Sei nel tuo letto: occhi spalancati nel buio, ti giri prima su un fianco, poi sull'altro, sistemi il cuscino... Ma niente da fare. 1 pecora, 2 pecore, 3 pecore, 4, 5... 10... 100... 1000... Ancora nulla! Dormire fuori casa non è per tutti così semplice e, come ben sappiamo, un buon riposo è fondamentale. Anche in vacanza!
Secondo alcuni studiosi, c'è un motivo se quando si dorme fuori casa, non si riesce a dormire bene. Non dipende dalla comodità del letto o da quanto la stanza dell'albergo sia accogliente. La ragione è un'altra: una parte del cervello, in particolare l'emisfero sinistro, resta sveglia a fare la guardia. E' proprio il caso di dire che si dorme con un occhio solo! Questo fenomeno è stato ribattezzato “effetto prima notte” ed è una sorta di meccanismo protettivo e primordiale messo in atto dalla nostra mente per tenerci in allerta e difenderci da un ambiente nuovo che, in qualche modo, potrebbe nascondere dei pericoli. Durante il sonno, la capacità di rispondere agli stimoli ambientali si riduce in maniera misteriosa e piuttosto drastica, soprattutto in un ambiente a noi familiare ed è per questo che non ci è poi così difficile perderci nei meandri dei nostri sogni, nel nostro caro letto di casa. Fuori dal nostro habitat le cose cambiano.
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Gli scienziati hanno studiato l’“effetto prima notte” su alcuni volontari, che sono stati invitati a dormire in laboratorio per alcuni giorni. Mentre i partecipanti riposavano, la loro attività cerebrale è stata analizzata attraverso l’impiego di alcune tecniche di neuroimaging. Le immagini hanno mostrato che, durante la prima notte di sonno fuori casa, i due emisferi del cervello presentavano livelli di attività diversi. In particolare, il lato sinistro sembrava immerso in un sonno meno profondo rispetto a quello destro. Inoltre, manifestava anche una maggiore risposta ai suoni. Tuttavia, durante le sessioni di sonno successive, questo effetto scompariva, dimostrando che il fenomeno si verifica soltanto la prima notte.
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La diversa attività degli emisferi è stata riscontrata anche in alcuni animali, come i mammiferi acquatici ad esempio, che devono comunque risalire in superficie per respirare. Per noi si tratta semplicemente di una scelta istintiva e protettiva del nostro cervello, utile a metterci nella condizione di essere pronti a scappare in caso di attacco. Da qui si capisce anche perché diciamo “dormire con un occhio solo o con un occhio aperto” quando ci riferiamo a qualcuno che può sembrare distratto, quando invece non lo è.
C'è un modo per dormire meglio la tua prima notte fuori: porta con te il tuo cuscino o soggiorna in un hotel o albergo con ambientazione simile a casa tua, per contrastare il tuo istinto auto-protettivo. In ogni caso gli esperti spiegano che, chi viaggia spesso, impara inconsapevolmente ad annientare l'effetto prima notte. Il cervello umano è molto flessibile e, per questo, chi si trova ogni giorno in un posto nuovo può comunque avere un sonno su base regolare.